ALLENAMENTO

COS’E’ L’ALLENAMENTO?

Quello di allenamento è un termine che si usa spesso. Ma cos’è esattamente? Normalmente si intende un insieme di esercizi di intensità crescente cui viene sottoposto l’organismo: lo scopo è quello di ottenere un adattamento progressivo che renda possibile al fisico di sopportare carichi di lavoro sempre maggiori con un sempre minore dispendio di energia e, quindi, con un sempre minore affaticamento fino al limite delle capacità individuali. L’allenamento rappresenta quindi, dal punto di vista fisiologico, uno stress poiché comporta delle modificazioni, provocate da stimoli esterni, nell’attività dei più importanti distretti dell’organismo. Il nostro corpo ha perciò la capacità di reagire e di adattarsi a situazioni esterne: se organizziamo questi stimoli in modo mirato, produrremo pertanto delle modifiche che ne miglioreranno le funzioni nell’ottica desiderata. Questo significa che ogni sport, ogni attività richiede un allenamento specifico e particolari esercizi.

Lo scopo di ogni processo allenante dovrebbe essere quello di permettere a ciascuno di raggiungere il massimo risultato, compatibile però con le proprie potenzialità naturali e con l’impegno e la disponibilità individuale. Da ciò consegue che, indipendentemente dall’efficacia e dalla correttezza degli allenamenti, non tutti potranno ottenere gli stessi risultati per via delle differenti potenzialità di ciascuno. Ovvero per come il Buon Dio ci ha fatti.

I PRINCIPI DELL’ALLENAMENTO

Quando si parla di allenamento possono io individuo sei principi fondamentali che ne determinano le caratteristiche e il successo. Sono facili ed evidenti. Dovrebbero essere applicati da tutti, indipendentemente dal fatto che si sia sportivi di alto livello o semplici amatori. E’ importante conoscerli se si vuole migliorare, ma soprattutto se si vogliono evitare infortuni.

Il primo è il principio della progressività dei carichi. L’allenamento deve rispettare una progressività sia nella quantità che nella qualità. Si deve quindi sempre iniziare con esercizi facili e poco impegnativi per aumentare con il tempo l’intensità degli stimoli e della fatica.

Il secondo è il principio della continuità del carico. L’allenamento va praticato con regolarità e costanza, quindi senza interruzioni prolungate per non perdere gli adattamenti raggiunti.

Il terzo è il principio della varietà. Per evitare fatica eccessiva e monotonia, occorre trovare il modo per rendere l’attività variata e divertente. Per esempio, prevedendo diversi tipi di allenamento, integrando magari anche discipline diverse, cambiando percorsi da fare da soli oppure in gruppo e così via.

Il quarto è il principio della supercompensazione cioè dove è importante alternare periodi di lavoro a momenti di riposo in modo da consentire una rigenerazione delle energie e un buon recupero muscolare. In ambito amatoriale solitamente eseguire due allenamenti alla settimana è un’impostazione corretta.

Il quinto è il principio della programmazione. Come in ogni attività i risultati si ottengono se si procede con un programma ben preciso e non a caso. Per questo è importante chiedere ed informarsi se una cosa non la si conosce, inoltre per impostare un corretto programma è fondamentale capire da dove di parte e definire degli obiettivi da raggiungere cosi da essere consapevoli di quello che si può raggiungere.

Da ultimo, il sesto è il principio della personalizzazione del proprio allenamento. Essere flessibili e adattare ogni piano di allenamento alle proprie caratteristiche e possibilità: ognuno è diverso dall’altro, quindi deve esserci un piano di allenamento a misura di ciascuno. Spesso mi vengono poste domanda come: “ma quindi questo esercizio va bene per tutti?” oppure “Questo esercizio fa bene?” In realtà ora si può capire che la risposta corretta in realtà non esiste, ma la cosa più giusta sarebbe capire a chi farebbe bene questo esercizio e a chi no così da poter agire poi di conseguenza.